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Le riduzioni TARI per le aziende con le norme vigenti e la regolazione ARERA.

Facciamo chiarezza sulle regole che determinano le imposte sui rifiuti urbani delle utenze non domestiche e come ridurre le tasse.

Nell’ambito della gestione dei rifiuti, la TARI (Tassa sui Rifiuti) rappresenta un costo significativo per molte aziende. Tuttavia esistono diverse normative e regolamentazioni che possono consentire alle imprese di ottenere riduzioni sulla TARI, offrendo al contempo un incentivo alla corretta gestione e riduzione dei rifiuti prodotti.

Le opportunità di riduzione della TARI, alla luce delle normative vigenti e del ruolo cruciale svolto da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), sono importanti per le attività più piccole come per le grandi aziende.

Come funziona il calcolo della TARI per gli utenti non Domestici

La Tassa sui Rifiuti (TARI) è una tassa comunale dovuta da tutti coloro che producono rifiuti, sia domestici che non domestici. Per le aziende, il calcolo della TARI può sembrare complesso, ma comprenderne il funzionamento può aiutare a individuare modi per ridurre le imposte.

Il calcolo della TARI per gli utenti non domestici, come le aziende, si basa su diversi fattori:

  1. Superficie imponibile: è la superficie dei locali e delle aree in cui si producono i rifiuti. Maggiore è la superficie, maggiore sarà la tassa.
  2. Categoria di attività: ogni attività economica rientra in una specifica categoria che ha un diverso coefficiente di produzione dei rifiuti. Ad esempio, un ristorante avrà un coefficiente diverso rispetto a un ufficio.
  3. Tariffa per metro quadrato: ogni comune stabilisce una tariffa per metro quadrato, che può variare a seconda della categoria di attività.

Formula generale di calcolo della TARI per le aziende

Il calcolo della TARI per gli utenti non domestici, cioè le aziende e le attività commerciali, si basa su due componenti principali: la parte fissa e la parte variabile.

  1. Parte Fissa: Questa componente copre i costi fissi del servizio di gestione dei rifiuti, come l’investimento in infrastrutture e le spese amministrative. La parte fissa è calcolata in base alla superficie occupata dall’azienda.
  2. Parte Variabile: Questa componente dipende dalla quantità di rifiuti prodotti dall’azienda. Viene calcolata sulla base di una stima della produzione di rifiuti, spesso correlata al tipo di attività svolta e alla superficie occupata.
TARI = (Tariffa Fissa × Superficie) + (Tariffa Variabile × Superficie)

Dove la “Tariffa Fissa” e la “Tariffa Variabile” sono stabilite dai Comuni, basandosi sui costi di gestione dei rifiuti e sulle caratteristiche delle diverse categorie di attività economiche.

Le nuove norme di calcolo delle tasse della ARERA

L’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) ha introdotto nuove norme che influenzano il calcolo della TARI. Queste norme mirano a rendere il sistema di gestione dei rifiuti più equo e trasparente, ma potrebbe anche comportare pesanti incrementi della tassa rifiuti per le aziende. Tra le principali novità:

  1. Classificazione dei rifiuti: alcuni rifiuti prodotti dalle attività economiche sono ora classificati come “urbani”, il che può influire sulle tariffe applicate.
  2. Riduzione delle superfici non imponibili: i criteri per escludere determinate superfici dal calcolo della TARI sono diventati più stringenti, aumentando la superficie imponibile e quindi l’importo della tassa.
  3. Trasparenza e comunicazione: le nuove norme richiedono una maggiore trasparenza nella comunicazione delle tariffe e dei criteri di calcolo, permettendo alle aziende di comprendere meglio come viene calcolata la tassa.

Come ridurre la tariffa variabile della TARI sui rifiuti aziendali

Esistono diverse strategie che le aziende possono adottare per ridurre le imposte sui rifiuti:

  1. Riduzione della produzione di rifiuti: implementare pratiche di gestione dei rifiuti più efficienti, la riduzione alla fonte e la corretta separazione dei materiali, può diminuire la quantità di rifiuti prodotti e quindi la parte variabile della TARI.
  2. Riduzione volumetrica: investire in attrezzature come presse per rifiuti può ridurre il volume degli scarti prodotti, diminuendo considerevolmente la frequenza della raccolta da parte della municipalizzata.
  3. Ottimizzazione degli Spazi: ridurre la superficie occupata dai rifiuti tramite una gestione più efficiente degli spazi può influire sulla parte fissa della TARI.
  4. Gestire in proprio i rifiuti urbani: le aziende che dimostrano di gestire correttamente i propri rifiuti possono essere esentate dal pagamento di parte delle tariffe comunali.

5. Conoscenza delle Normative: essere aggiornati sulle normative vigenti e sulle possibili esenzioni o riduzioni offerte dai Comuni può portare a un risparmio significativo.

Molti Comuni Italiani si sono attivati da tempo per favorire l’avvio al riciclo, offrendo la possibilità di richiedere la riduzione. Qualche esempio:

Torino > scopri

Trieste > scopri

Roma > scopri

Bari > scopri

Messina > scopri

Compattazione dei rifiuti aziendali

Che cos’è la riduzione volumetrica dei rifiuti? Perché è così importante?

Alcuni rifiuti, come ad esempio le scatole di cartone, sono molto ingombranti e, se non si possiede uno spazio adeguato per il deposito temporaneo dei rifiuti, ne risente l’efficienza e la sicurezza sul lavoro. La compattazione dei rifiuti aziendali riciclabili, è un processo ad opera di presse e compattatori che riducono fino al 90% il volume degli scarti, ottenendo balle compatte facili da trasportare.

Posizionando le presse vicino alla linea di produzione, secondo le direttive Lean Compacting, si possono ridurre considerevolmente le movimentazioni nelle aree di lavoro, risparmiando energia e riducendo le emissioni di CO2.

Con la riduzione volumetrica dei rifiuti e l’ottimizzazione delle movimentazioni interne ed esterne dei rifiuti, puoi risparmiare energia, ridurre le emissioni, migliorare la sicurezza sul lavoro, ottenendo anche agevolazioni fiscali e migliorando la reputazione della tua attività.

Gestione autonoma dei rifiuti urbani

La gestione autonoma dei rifiuti urbani implica che l’azienda si occupi direttamente della raccolta, del trasporto e dello smaltimento o del recupero dei propri rifiuti. Questo può avvenire attraverso l’installazione di attrezzature specifiche come presse per rifiuti, per ridurne il volume e facilitarne lo smaltimento, e tramite accordi con ditte specializzate nella gestione dei rifiuti.

Le aziende che dimostrano di gestire correttamente i propri scarti possono richiedere un’esenzione su parte delle tariffe variabili comunali, che coprono il servizio di raccolta e smaltimento.

La riduzione deve essere proporzionale alle quantità che il produttore dimostra di aver riciclato, e può essere calcolata con la formula seguente.

Qdich
R = ———————- x 100
K (S, ap) x S

  • Qdich = quantità di rifiuti avviata al riciclo
  • K (S, ap9 = coefficiente Kd di produttività specifica per metro quadrato adottato e S la superficie operativa assoggettabile al tributo)

Come ottenere le riduzioni gestendo autonomamente i rifiuti riciclabili

Per beneficiare delle riduzioni delle tasse sui rifiuti, le aziende devono seguire alcuni passaggi chiave:

  1. Presentazione della documentazione: è necessario presentare al Comune di appartenenza una documentazione che dimostri la gestione autonoma dei rifiuti. Questa documentazione può includere contratti con ditte specializzate, ricevute di smaltimento o certificati di recupero.
    Grazie alle presse di tecnologia 4.0 si possono monitorare le quantità di materiale riciclabile.
  2. Verifica delle autorità competenti: il Comune effettuerà una verifica per assicurarsi che la gestione autonoma dei rifiuti sia conforme alle normative vigenti. Questo può includere ispezioni e controlli documentali.
  3. Richiesta di riduzione: una volta ottenuta la conferma della gestione autonoma dei rifiuti, l’azienda può richiedere ufficialmente la riduzione delle tasse sui rifiuti. Ogni Comune ha le proprie procedure e scadenze per la presentazione delle richieste, quindi è importante informarsi presso le autorità locali.

Requisiti Necessari per richiedere la riduzione della TARI attraverso la gestione autonoma.

Per accedere alle riduzioni delle tasse sui rifiuti, le aziende devono soddisfare alcuni requisiti fondamentali:

  1. Conformità Normativa: la gestione dei rifiuti deve essere conforme alle normative ambientali e di igiene urbana. Questo include l’uso di mezzi e strutture autorizzate per la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti.
  2. Tracciabilità dei rifiuti: è importante mantenere una tracciabilità completa dei rifiuti gestiti autonomamente. Questo significa conservare tutte le ricevute, i certificati e i documenti relativi alla gestione dei rifiuti per poterli presentare in caso di controlli.
  3. Rifiuti inclusi nella categoria “Urbani”: le riduzioni si applicano ai rifiuti che rientrano nella categoria dei rifiuti urbani. Le aziende devono quindi verificare che i rifiuti gestiti autonomamente siano effettivamente classificati come tali secondo le normative vigenti.

Esempi di Riduzione delle Tasse

Settore della ristorazione > più info

Un ristorante che installa un compattatore di rifiuti organici e stipula un contratto con una ditta di compostaggio può ridurre significativamente la quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico. Presentando la documentazione richiesta, può ottenere una riduzione della TARI, diminuendo i costi operativi.

Industria manifatturiera > più info

Un’azienda manifatturiera che gestisce autonomamente i propri rifiuti di imballaggio attraverso il riciclo di cartone e plastica può ottenere esenzioni parziali o totali sulla TARI. La chiave è dimostrare con documenti e certificazioni che i rifiuti vengono effettivamente recuperati e non conferiti al servizio pubblico.

Le aziende che scelgono di gestire autonomamente i propri rifiuti urbani possono accedere a significative riduzioni delle tasse sui rifiuti, con vantaggi sia economici che ambientali. Spetta quindi all’utenza non domestica attivarsi per richiedere al Comune queste riduzioni specifiche.

È fondamentale seguire le procedure corrette e mantenere una documentazione accurata per dimostrare la propria conformità alle normative vigenti.

Un aiuto diretto per superare le impasse e avere una tassazione puntuale sugli scarti effettivamente riciclati, potrebbe arrivare dall’applicazione massiva della tariffa puntuale corrispettiva, ovvero un sistema di quantificazione dei rifiuti prodotti (TARIP).

Le opportunità offerte dalla TARIP

La TARI (Tassa sui Rifiuti) è una tassa che copre i costi di gestione dei rifiuti urbani e viene calcolata in base a superfici e stime di produzione dei rifiuti. La TARIP (Tariffa Puntuale sui Rifiuti) è invece un sistema tariffario che si basa sulla quantità effettiva di rifiuti prodotti. Con la TARIP, le aziende pagano in base alla reale produzione di rifiuti, incentivando comportamenti più virtuosi e sostenibili.

> Leggi l’articolo sulla TARIP

Investire in attrezzature e soluzioni per la gestione dei rifiuti, come le presse per rifiuti Mil-tek, non solo aiuta a ridurre i costi operativi ma contribuisce anche a promuovere una gestione più sostenibile e responsabile dei rifiuti aziendali.